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Taio - 1903 Introduzione

Tracce di vita di personaggi che hanno dato lustro alla nostra val di Non

Desiderio Chilovi (Taio TN 23 maggio 1835 - Firenze 7 giugno 1905)

D. C. studió a Bolzano e a Trento, frequentando il ginnasio, dopodiché, per una grave malattia, fu costretto ad interrompere gli studi, compreso quello del greco antico che lo aveva appassionato, per dedicarsi ad altri interessi come la bibliografia, la letteratura e le lingue moderne.
Nel 1855, dopo essere stato a Vienna per un viaggio di studi, si trasferì a Firenze e nel 1861 Atto Vannucci lo chiamó come "scrittore" alla Biblioteca magliabechiana.
Nel 1867 scrisse un articolo su «Il Politecnico» ("Il Governo e le biblioteche") in cui per la prima volta veniva affrontato il problema della riorganizzazione delle biblioteche italiane e non solo quelle nazionali. In questo articolo vengono esaminati tutti i problemi del sistema bibliotecario: il deposito degli esemplari d'obbligo, la formazione professionale del personale, la diffusione delle biblioteche e in particolare di quelle speciali rivolte agli interessi dei giovani, la nascita di sovrintendenze bibliografiche e di un servizio nazionale di informazioni bibliografiche. L'articolo del C. fu considerato da Ruggero Bonghi, ministro della Pubblica istruzione, un vero programma di governo e i punti salienti auspicati dal C. per il risanamento delle biblioteche italiane furono inseriti nel "Regolamento per le biblioteche italiane" pubblicato nel 1876 con il Ministro Coppino.
Dal 1879 al 1885 il C. diresse la Biblioteca marucelliana e dal maggio 1885 divenne direttore della Biblioteca nazionale di Firenze, nata nel 1861 con la fusione della Magliabechiana e della Palatina.
Con il C. nel 1886 nacque il «Bollettino delle Pubblicazioni Italiane» ricevute dalla Biblioteca nazionale di Firenze per diritto di stampa (legge del 30 giugno 1870) e inizió la collana di "Indici e Cataloghi" voluta dal C. per la pubblicazione di "cataloghi speciali" come quelli dei manoscritti e degli incunaboli.
Facevano parte dei progetti del C. anche l'"Archivio della Letteratura Italiana" e la costruzione della nuova sede della Biblioteca nazionale. L'Archivio doveva servire a raccogliere, nelle tre sezioni ideate dal C., i carteggi riguardanti la storia e la letteratura italiana, i frammenti manoscritti di opere inedite, i chirotipi; ebbe un seguito la prima parte di questo progetto con l'inserimento nell'Archivio delle lettere giá possedute dalla Biblioteca e del carteggio Vieusseux.
Per quanto riguarda la nuova sede, resta l'opuscolo, scritto con l'architetto A. Papini, "Il nuovo palazzo per la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze" (Firenze, Loescher, 1892) con la disposizione di spazi e ambienti visti in relazione ad un loro uso razionale e funzionale.